Lampadina a risparmio energetico |
Oggi ho voglia di parlare di lampadine,
quelle che illuminano le nostre case d'inverno.
Iniziamo con lo
spiegare immediatamente come funzionano le lampadine ad
incandescenza: c'è un filamento di tungsteno che brucia, o almeno ci
prova, ma non trovando ossigeno nell'ampolla di vetro nella quale è
custodito riesce soltanto a produrre luce, sino a quando non si rompe
l'ampolla o il filamento.
Questo è il semplicissimo meccanismo delle
comuni lampadine (a dire il vero nemmeno più tanto comuni, ma ne
parleremo dopo) che tutti considerano banale. Però forse non tutti
sanno che questo meccanismo permette di convertire l'energia che
arriva alla lampadina in questo modo: 5% in luce, 95% circa in
calore. Bene le nostre lampadine sono delle piccole stufe che hanno
anche il compito di illuminare e non viceversa.
Forse è il caso di cambiare
tecnologia, forse. E così un giorno qualcuno si è svegliato e si è
accorto di questa necessità inventando le lampadine a risparmio
energetico. Da settembre 2012 dovrebbero esser bandite dal commercio
(a causa di una legge europea) le lampadine di cui abbiamo parlato
perché il mondo va verso un consumo energetico classificato e c'è
la possibilità di sfruttare meglio l'energia che arriva nella
lampadina trasformandone in luce non solo il 5%. Come? Ci sono le
lampadine fluorescenti compatte. Come sono fatte queste nuove
lampadine che stanno lentamente, ma non poi troppo, invadendo il
mercato?
Sono lampade a scarica elettrica con
dei gas/polveri all'interno. La scarica non può avvenire
direttamente a contatto con il gas/polvere perché altrimenti
brucerebbe di colpo. Il funzionamento lo trovate anche su wikipedia,
è abbastanza semplice, ma non è questo che ci interessa. Ciò che
ci interessa è capire la direzione che questa “nuova” tecnologia
sta prendendo.
Prima si producevano lampadine ad
altissimo consumo di elettricità, ma non nocive all'uomo. Ora,
invece, si producono lampadine con dei gas/polveri all'interno, quali?
Nella lampadina ci sono polveri
trifosforo (Denominazione generica di fosfori a tre bande
spettrali, nella zona del blu, del verde e del rosso, che, per
eccitazione con radiazioni ultraviolette, danno una luce che si
avvicina a quella bianca;), mercurio e ossigeno.
Non sono un chimico
e forse non ho nemmeno le competenze adatte per trarre delle
conclusioni. C'è anche la possibilità che qualcuna di queste
premesse sia sbagliata, però c'è qualcosa che non quadra nella
composizione di queste lampadine.
I
termometri a mercurio sono stati vietati dalla comunità europea,
perché il mercurio è nocivo e non può essere commercializzato. Il
fosforo è nocivo quanto il mercurio, la dose letale media è
di 50 milligrammi (fonte wikipedia).
In più la riprova del fatto che
sia presente mercurio è data dal fatto che una lampadina non può
essere gettata tra i rifiuti normali, ma deve essere smaltita
attraverso un procedimento particolare e per questo restituita al
venditore.
Dunque abbiamo abbandonato delle lampadine non inquinanti, o comunque
in maniera minore, per introdurre delle lampadine che non possiamo
smaltire ma che consumano un po' meno? Quanto non sono riuscito
nemmeno a capirlo, dati abbastanza certi non ci sono (se qualcuno ha questi dati e vuole fornirmeli sarò felice di pubblicarli).
Le nuove
lampadine sono in commercio, quelle vecchie non più, e non saranno
smaltite in pochi anni dopo la loro rottura perché contengono
materiali che non siamo capaci di riciclare e in più se si rompono
liberano fosforo e mercurio.
Non so che altra geniale invenzione ci si prospetta in questo campo,
ma se si rompe una lampadina in casa io apro la finestra e lascio la stanza e francamente vi consiglio di fare la stessa cosa. altre soluzioni non le abbiamo per difenderci da queste armi che ci stanno vendendo per illuminare le nostre stanze.
Luca Romano