Ognuno di noi prende una bottiglia in
mano, svita il tappo in plastica e versa il contenuto in un
bicchiere, a volte di vetro, a volte di plastica. Ognuno di noi,
spesso, nemmeno guarda scorrere quella sostanza trasparente dalla
bottiglia al bicchiere. L'acqua è necessaria a tutti gli esseri
viventi e per noi uomini occidentali è ormai ovvio ci sia, magari in
una bottiglia di plastica, magari sul nostro tavolo.
Cosa in realtà ci nasconde quella
bottiglia così comoda? Calcoliamo per approssimazione. A me
immediatamente viene in mente la sua creazione.
Le bottiglie comuni sono fatte in
Polietilene tereftalato, comunemente detto PET. È una resina
termoplastica utilizzata comunemente non solo per le bottiglie ma
anche per altre plastiche ad uso alimentare e non. Consideriamo che
per produrre circa 25 bottiglie da 1,5 litri l'una serve un chilo di
questa plastica ricavata da 2 kg di petrolio e 17.5 litri d'acqua.
Per la fabbricazione di queste 25 bottiglie vengono emesse molte
sostanze non propriamente eco-sostenibili tra le quali 2,5 kg di
anidride carbonica.
I dati sono più o meno questi, in ogni caso possiamo anche prenderli
approssimativamente, considerandoli in eccesso.
Ma se ogni bottiglia è causa di tutto
questo trambusto, solo per la produzione, il suo trasporto quanto
inquinerà?
Consideriamo il trasporto dell'acqua
praticamente solo su autocarri, quindi su gomma, e facendo una
comunissima ricerca sul web ci accorgiamo che un autocarro consuma
circa 25 litri/100 km per trasportare più o meno 15 tonnellate di
bottiglie d'acqua. La produzione media di CO2 è di 25 grammi per
tonnellata/km.
Per evitare di perderci in calcoli
consideriamo che gran parte dell'acqua che viene commercializzata in
Italia proviene dal nord e per esser venduta, qui a Bari, per
esempio, percorre circa 1000km (anche questo dato è approssimativo
in difetto) consideriamo quindi necessari 250 litri di gasolio per
trasportare 15 tonnellate di bottiglie.
Ritornando alla nostra bottiglia, sul
nostro tavolo, così comoda e pratica, adesso possiamo guardarla con
sospetto. Ogni singola bottiglia da 1,5 litri costa, circa 30 forse 40 o 50 centesimi, e possiamo considerare che ognuno di questi centesimi spesi come causa di
emissioni di CO2 (senza considerare il viaggio di ritorno
dell'autocarro vuoto, gli imballaggi del cestelli d'acqua, il
tragitto compiuto per portare le bottiglie vuote dalla fabbrica
all'imbottigliamento, e altri piccoli dettagli che tutti insieme
incidono sicuramente) di consumo di gasolio e di spese di smaltimento
della bottiglia.
Sembra quasi che non ci stiano vendendo
l'acqua, ma la bottiglia. Sembra quasi che quei 50 centesimi
arrotondati per eccesso siano il prezzo che dobbiamo pagare per
produrre un rifiuto.
E sembra veramente incredibile che
aprendo il rubinetto e mettendoci il bicchiere sotto, o una caraffa,
tutto questo inquinamento viene automaticamente ridotto a 0. niente
più trasporto, niente più imbottigliamento, niente più lavorazione
della plastica, niente inquinamento. Sembra veramente incredibile
quanto sia semplice.
*I dati riportati sono presi da internet (dati sui trasporti), da alcune riviste del WWF (dati sulla produzione e sul trasporto) e da altri siti dedicati all'argomento.
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