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mercoledì 12 ottobre 2011

Perché consumiamo l'acqua in bottiglia?


Ognuno di noi prende una bottiglia in mano, svita il tappo in plastica e versa il contenuto in un bicchiere, a volte di vetro, a volte di plastica. Ognuno di noi, spesso, nemmeno guarda scorrere quella sostanza trasparente dalla bottiglia al bicchiere. L'acqua è necessaria a tutti gli esseri viventi e per noi uomini occidentali è ormai ovvio ci sia, magari in una bottiglia di plastica, magari sul nostro tavolo.
Cosa in realtà ci nasconde quella bottiglia così comoda? Calcoliamo per approssimazione. A me immediatamente viene in mente la sua creazione.
Le bottiglie comuni sono fatte in Polietilene tereftalato, comunemente detto PET. È una resina termoplastica utilizzata comunemente non solo per le bottiglie ma anche per altre plastiche ad uso alimentare e non. Consideriamo che per produrre circa 25 bottiglie da 1,5 litri l'una serve un chilo di questa plastica ricavata da 2 kg di petrolio e 17.5 litri d'acqua. Per la fabbricazione di queste 25 bottiglie vengono emesse molte sostanze non propriamente eco-sostenibili tra le quali 2,5 kg di anidride carbonica.
I dati sono più o meno questi, in ogni caso possiamo anche prenderli approssimativamente, considerandoli in eccesso.
Ma se ogni bottiglia è causa di tutto questo trambusto, solo per la produzione, il suo trasporto quanto inquinerà?
Consideriamo il trasporto dell'acqua praticamente solo su autocarri, quindi su gomma, e facendo una comunissima ricerca sul web ci accorgiamo che un autocarro consuma circa 25 litri/100 km per trasportare più o meno 15 tonnellate di bottiglie d'acqua. La produzione media di CO2 è di 25 grammi per tonnellata/km.
Per evitare di perderci in calcoli consideriamo che gran parte dell'acqua che viene commercializzata in Italia proviene dal nord e per esser venduta, qui a Bari, per esempio, percorre circa 1000km (anche questo dato è approssimativo in difetto) consideriamo quindi necessari 250 litri di gasolio per trasportare 15 tonnellate di bottiglie.

Ritornando alla nostra bottiglia, sul nostro tavolo, così comoda e pratica, adesso possiamo guardarla con sospetto. Ogni singola bottiglia da 1,5 litri costa, circa 30 forse 40 o 50 centesimi, e possiamo considerare che ognuno di questi centesimi spesi come causa di emissioni di CO2 (senza considerare il viaggio di ritorno dell'autocarro vuoto, gli imballaggi del cestelli d'acqua, il tragitto compiuto per portare le bottiglie vuote dalla fabbrica all'imbottigliamento, e altri piccoli dettagli che tutti insieme incidono sicuramente) di consumo di gasolio e di spese di smaltimento della bottiglia.

Sembra quasi che non ci stiano vendendo l'acqua, ma la bottiglia. Sembra quasi che quei 50 centesimi arrotondati per eccesso siano il prezzo che dobbiamo pagare per produrre un rifiuto.
E sembra veramente incredibile che aprendo il rubinetto e mettendoci il bicchiere sotto, o una caraffa, tutto questo inquinamento viene automaticamente ridotto a 0. niente più trasporto, niente più imbottigliamento, niente più lavorazione della plastica, niente inquinamento. Sembra veramente incredibile quanto sia semplice.  



*I dati riportati sono presi da internet (dati sui trasporti), da alcune riviste del WWF (dati sulla produzione e sul trasporto) e da altri siti dedicati all'argomento.

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